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Juveteca -Anno II (2004)

 

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I PROTAGONISTI DEL SECOLO BIANCONERO.11

Giampiero Boniperti (con Antonio Cabrini dopo la conquista della Coppa delle Coppe) – Basilea,16/05/1984

L’uomo è stato calciatore e simbolo, poi è diventato dirigente e presidente. L'uomo, Giampiero Boniperti, è stato e resterà per sempre La Juventus, esempio perfetto di simbiosi tra un'entità e una persona, tra una società di calcio e un protagonista. Da centravanti ha giocato tanto, segnato tantissimo, vinto molto; da presidente ha sofferto tanto, vinto tantissimo, scatenato l'invidia di molti. Boniperti era ammirato e temuto, rispettato e detestato: capita solo ai grandi o, comunque, ai leader.

Quando se ne andò dalla Juventus, nel 1994, non dopo aver portato la squadra alla conquista della Coppa Uefa, lasciò un vuoto incolmabile sotto il profilo dei sentimenti e del carisma. Per anni non volle più vedere la sua squadra del cuore, per anni evitò qualsiasi intervista sull'argomento. Allo stadio, in casa o in trasferta, non è quasi mai più andato; da dirigente, resisteva al massimo un tempo, a volte neppure quello. Poi balzava in macchina e con l'autista, il fido Parolin, andava in giro per la città, se era a Torino, o imboccava l'autostrada se era in trasferta. La radio doveva restare rigorosamente spenta fino al termine delle partite: pena la scorticatura. I derby, poi, li odiava. "Potessi, li abolirei", era solito dire. Senza dubbio, era la partita che, in assoluto, pativa maggiormente perché non sopportava l'idea di cedere di fronte all'altra Torino.

C è una frase di Boniperti che dà la dimensione del personaggio. Questa: "La Juve è una fede che continua a essermi appiccicata addosso. Sono da compatire quelli che tifano per altri colori, perché hanno scelto di soffrire. Sembrava una battuta, invece lo pensavo e lo penso tutt'ora".

Il suo ingresso nello staff dirigenziale bianconero risale agli anni Settanta, resterà presidente per diciannove anni (1971-1990): nessun altro ha mai detenuto per tanto tempo questa carica, nessun altro ha mai vinto tanto da presidente. Dopo una stagione di lontananza, tornerà alla Juventus nel 1991, con la carica di amministratore delegato, anche se non riuscirà a ripetere la striscia di successi della precedente gestione. Quando nel '94 si interruppe definitivamente il rapporto di lavoro con la società bianconera, Boniperti si candidò nelle liste di Forza Italia dell'eterno rivale Berlusconi per il Parlamento europeo, e venne eletto.

Su Boniperti l'aneddotica è ricca. Ad esempio, ogni estate quando rinnovava i contratti escogitava sempre qualche trucco per risparmiare un po'.

Un anno, ad esempio, si presentò in ritiro con le fotografie di alcune sconfitte della stagione precedente e a coloro che domandavano un aumento replicava così: "Ricordate questo? Sapete cosa è successo qui?". Come presidente ha comprato molti campioni, ma non si è mai perdonato il "no" che prese da Gigi Riva, il Rombo di Tuono che scelse di rimanere a Cagliari e resistette alle lusinghe della Juventus.

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