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I PROTAGONISTI DEL SECOLO BIANCONERO. 3

                                                                      

Il Cavalier Edoardo Agnelli

 Correva il giorno 24 di luglio dell’anno 1923 quando il Cavalier Edoardo Agnelli,papà di Giovanni,l’Avvocato per antonomasia e di Umberto,veniva acclamato Presidente della Juventus. ” E’ un uomo dotato di fervida intelligenza,di grande affidabilità e di quella molta esperienza,di mondo,di vita,di lavoro,che ha potuto acquistare collaborando attivamente nella direzione di grandi aziende con l’illustre suo padre.Egli porta nella nostra società,insieme alla preziosa opera sua,un nome che si illumina di una tra le più alte glorie sportive italiane,di una delle più meravigliose creazioni dell’intelligenza e del lavoro “ ,si legge nelle cronache piuttosto ridondanti dell’epoca. Del resto,l’avvento ufficiale della famiglia Agnelli,i padroni della Fiat,sotto la mediazione del Duca d’Aosta,segna una svolta storica per il club bianconero,un “matrimonio” di amore e non di interessi che si avvia a celebrare brillantemente i suoi cent’anni.E’ l’epilogo del calcio pionieristico e amatoriale del sodalizio torinese,è l’inizio dell’era professionistica,sancito dal controverso “caso Rosetta”,passato proprio dalla Pro Vercelli alla Juventus.

Edoardo Agnelli era il figlio del senatore Giovanni (il fondatore dell’industria più grande e potente del Paese,innamorato di cavalli ed automobilismo),ma rispetto al padre non possedeva nel suo DNA i cromosomi dell’imprenditore avveniristico e del manager con il senso degli affari.Era votato più alla passione per l’aeronautica che non al pallone,però di fronte alle pressioni del papà  decise di accettare l’incarico di “guida” della società.La scelta si rivelò subito decisiva perché con gli Agnelli arrivarono i successi,la gloria,la popolarità,il mito dorato e inscalfibile del Quinquennio.

La morte prematura nel 1935,in un terribile schianto durante un volo in aeroplano,ha spezzato non solo la sua vita ma anche la traiettoria ascensionale di un Presidente che forse non sarebbe più stato eguagliato da nessuno.Il papà di Giovanni e Umberto che successivamente ereditarono la gestione diretta del club,è morto infatti in circostanze tragiche: dopo di lui,è toccato,in tempi recenti,ai nipoti Giovanni Alberto e Edoardo accompagnarlo nel suo tremendo destino.Una saga,quella degli Agnelli,che molti hanno voluto accostare alle disavventure dei Kennedy.

 

 

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