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Juveteca -Anno II (2004)

 

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I PROTAGONISTI DEL SECOLO BIANCONERO.21

Bruxelles,29/05/1985:Juventus-Liverpool 1-0,Finale di Coppa dei Campioni

 

 

Bisognava esserci quella sera all'Heysel per capire. Bisognava vederli quei cadaveri  allineati, nei corridoi del vecchio stadio scelto dall'Uefa per una finale di Coppa dei Campioni, e anche all'esterno. Bisognava  chiedersi per un'ora  e mezza se mai si sarebbe  giocata quella partita  che nessuno avrebbe voluto più vedere. Si giocò lo stesso, e in quella atmosfera assurda, mentre dagli ospedali arrivava la conferma di una strage senza senso (trentanove morti e centinaia di feriti, il bilancio totale), la Juventus si aggiudicö per la prima volta il trofeo più a lungo inseguito. Un successo amaro, del quale nessuno parla volentieri.  "Ma fu una partita verissima,  il  Liverpool  voleva vincerla, noi anche", ricorda Michel Platini,che quella partita risolse con un rigore calciato alla sua maniera, dopo aver spiazzato il portiere Bruce Grobbelaar.

 

Un rigore concesso dall'arbitro svizzero Daina per un fallo dello stopper Gillespie su Boniek lanciato verso la rete avversaria da un'idea di Platini. Boniek fu atterrato un metro abbondante prima dell'ingresso in area: il regolamento non prevedeva allora l'espulsione per l'intervento da ultimo uomo, Gillespie se la cavò con un cartellino giallo, ma Daina prese un abbaglio.Il Liverpool sfiorò il pareggio: glielo negò Stefano Tacconi con una serie di parate, e alla fine la coppa fu consegnata a Platini. Non mancarono scene di esultanza,che suscitarono un ampio dibattito. I giocatori avevano saputo una parte della terribile verità, molti di loro avevano intuito che era accaduto un fatto senza precedenti, prima di lasciarsi trasportare dalle vicende della partita. Cominciata con un'ora e mezza di ritardo, si concluse che era già notte: soltanto allora, tutti ebbero l'esatta dimensione di una tragedia che indusse il governo britannico a varare severissime misure antiviolenza e costò ai club inglesi il bando dall'Europa per cinque stagioni.

 

L'orrendo spettacolo dei ripetuti assalti degli hooligans verso gli inermi tifosi juventini che avevano acquistato il biglietto nella curva Z, le aggressioni con spranghe e bottiglie rotte, il crollo del muro laterale, la morte di tanta gente per soffocamento: immagini trasmesse dalle reti televisive di tutto il mondo, così come il pianto disperato degli amici sopravvissuti, il dolore di centinaia di famiglie, lo sgomento dei dirigenti dell'Uefa, accusati insieme con la polizia belga di non aver saputo organizzare l'avvenimento più importante della stagione. Emersero omissioni e superficialità. In sintesi, la pagina più angosciosa di mezzo secolo di calcio continentale. La Juve tornò a casa con la coppa che nessuno volle più festeggiare:la squadra tentö di rivincerla nella stagione successiva, ma si arrese al Barcellona nei quarti di finale. Soltanto nel 1996,dopo la vittoria romana ai rigori contro l'Ajax, molti sostenitori si sentirono finalmente sul tetto d'Europa. Ma non avevano potuto, né potranno mai, dimenticare la follia dell'Heysel,quel maledetto 29 maggio del 1985.

                             
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