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Juveteca -Anno II (2005)

 

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STILE JUVENTUS.8

 

 Le socio-patronesse

Le chiamavano socio patronesse, sono state le prime "tifose organizzate" della Juventus a inizio Novecento, quando parteci­pare alle alterne vicende bianconere significava appartenere a uno "status" che andava oltre il semplice evento sportivo ma tracimava anche nel sociale.

Non erano molte, le Patronesse, ma abbastanza perché la loro fama sia giunta nitida fino ai giorni nostri, pioniere di un calcio antico eppure sempre vicino alla memoria, donne che hanno dato un senso alla passione per il fullbal, il foot-ball nello slang piemontardo di allora, attraverso un'esigenza di comunione. Di queste socie davvero sui generis restano qualche fotografia sgranata, alcune tessere spiegazzate (una, quella di Mary Dalmazzo del 1921-22, è stata anche esposta durante Juvecentus, la mostra del centenario juventino: un autentico cimelio), ricordi intensi e vaghi allo stesso tempo.

Volendo usare le socio patronesse per un'operazione transpositiva, si può dire che sono state loro a instillare nell'ani­ma l'amore per il calcio in quelle tifose che continuano a tenere in vita un interesse morboso per la Juventus. Per la verità, è stato necessario attendere addirittura quasi un secolo affinché un gruppo di sostenitrici bianconere si sia coagulato in maniera ufficiale: era il 1990, con le temerarie "First ladies". Senza voler calcare i toni di un episodio legato comunque "solo" al mondo dello sport,si è trattato di un passaggio importante : il tifo amicale,familiare,da bar ha assunto i connotati – anche per le donne – di un’organizzazione vera e propria. Ormai sempre più spesso esiste una commistione tra i due sessi,persino nei risvolti negativi. Tanto che dall’epoca eroica delle socio-patronesse a oggi sono rimasti davvero pochi i punti di contatto e qualsiasi parallelo rischia di portare fuori strada.

Le patronesse quasi cento anni fa hanno rappresentato un momento di “rottura” proprio come hanno fatto nel 1990 le First ladies : adesso forse non c’è più bisogno di sistemi organizzativi di questo tipo,là dove diventa sempre più normale vedere uomini e donne  insieme,tifosi in senso neutro del termine. Ma agli albori del Novecento,appartenere al club delle socio-patronesse significava connotarsi  con una squadra e con situazioni assolutamente insolite.

Resta il fatto che negli ultimi vent’anni è aumentata l’incidenza del fattore femminile nel calcio,se è vero che oramai ci sono allenatrici donne che guidano squadre di uomini,manager e procuratori del gentil sesso,tifose vip praticamente inserite nel meccanismo domenicale del calcio. Oggi le socio-patronesse non avrebbero magari più ragioni di esistere,ma allora hanno caratterizzato un’epoca.. Per questo,e non solo per questo,non vanno e non saranno mai dimenticate.

 

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