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STILE JUVENTUS. 49

LA SCOMPARSA DI MIKE BONGIORNO,GRANDE TIFOSO DELLA JUVE
Il
presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, ricorda così la figura di
Mike Bongiorno, scomparso Martedì 8 Settembre 2009, a causa di un infarto
nella sua casa di Montecarlo all'età di 85 anni.
''Siamo stati molto colpiti dalla notizia dell'improvvisa scomparsa di Mike
Bongiorno, un grande tifoso bianconero, ma anche un grande amico.
Insieme a tutti i consiglieri di amministrazione, mi unisco al dolore della
famiglia e a quello di tutta l'Italia per la scomparsa di un personaggio che
ha fatto la storia della tv nel nostro paese. Un personaggio che con il suo
carisma ha saputo nel corso degli anni conquistarsi l'affetto e la stima di
tutti, compresi i tifosi juventini ai quali si e' sempre accomunato.
Nonostante i suoi numerosi impegni, anche in questi ultimi anni, Mike
Bongiorno e' sempre riuscito a trovare il tempo per venirci a trovare, per
vedere le partite e, quando possibile, accompagnarci in trasferta. La sua
scomparsa lascia un grande vuoto, ma il suo ricordo ci accompagnerà per
sempre''.
Con
Mike Bongiorno se ne è andato un eroe buono del nostro tempo, un personaggio
che ha inciso sulla storia del nostro Paese (e sulla storia personale di
ciascuno di noi) per oltre mezzo secolo. Un galantuomo che con garbo e
leggerezza ha saputo essere protagonista indiscusso e inarrivabile della
televisione, di cui è stato pioniere, inventore e sovrano incontrastato.
Tutti volevano e hanno voluto bene a Mike e anche la morte ha avuto rispetto
di lui, rapendolo a Montecarlo in un istante, senza sofferenza e senza
malattia. Nato a New York il 26 maggio 1924 da padre siciliano (originario
del palermitano) e madre torinese, Mike Bongiorno venne in Italia ancora
bambino. Studiò a Torino. Poi, allo scoppio della guerra, venne coinvolto
nella Resistenza. Fu partigiano e, a seguito di una spiata, nel '44 venne
imprigionato a Milano insieme alla madre. Al carcere di San Vittore conobbe
Indro Montanelli, e rischiò di essere fucilato insieme ai 15 partigiani
giustiziati a Piazzale Loreto. In seguito fu internato in diversi campi di
concentramento, ma grazie ad un fortunoso scambio di prigionieri, potè
rientrare negli Stati Uniti dove iniziò la carriera di speaker radiofonico.
Bongiorno
tornò nel nostro Paese per inaugurare, nel 1954 la Tv Italiana di Stato. Del
1955 è invece "Lascia o raddoppia", il programma a quiz che spopolerà in
tutta Italia riscuotendo indici d'ascolto mai più raggiunti. Con quel
programma Mike sconvolse anche la programmazione cinematografica dando il
primo serio colpo agli incassi nelle sale. Negli Anni '50 dunque Bongiorno
diventò un divo entrando nelle case di ogni famiglia con il suo "Allegria!".
La sua ascesa fu irresistibile. Egli diventerà poi (insieme a Baudo) il
presentatore del festival di Sanremo per eccellenza (10 edizioni vengono
condotte da lui), ma anche il cinema lo vuole ed egli recita in diversi film
facendo per lo più il verso a se stesso. Chiuso il rapporto con la Rai,
Bongiorno chiamato nel 1980 da Silvio Berlusconi, inventa la Tv commerciale.
Il suo debutto avviene a "Tele
Milano" da cui nascerà di seguito Canale 5. Con Mediaset Bongiorno riscuote
altri clamorosi successi, sebbene il rapporto professionale con le reti di
Berlusconi finisca all'improvviso e senza una spiegazione dopo quasi 30 anni
di proficua collaborazione. Ma Bongiorno avrebbe debuttato su Sky con una
nuova edizione di "Rischiatutto", un programma che negli anni '70 in Rai gli
regalò un successo pari a "Lascia e raddoppia". In Mike Bongiorno, che ha
avuto tre mogli pure lo sport ha avuto una grande importanza. Da ragazzo
praticò l' atletica leggera, e ad appena 17 anni divenne cronista sportivo
per "La Stampa" di Torino. Ma Bongiorno, che era anche un subacqueo, amava
soprattutto la montagna. Era un provetto sciatore e un eccellente scalatore.
Rimasta famosa
la sua pubblicità per una grappa, realizzata sul monte Cervino.
Religiosissimo, Bongiorno ripeteva sempre ai giovani di credere
nell'esistenza di Dio. Nel 2007, per i suoi meriti professionali, ricevette
a Milano dall'università lo Lulm la laurea honoris causa in "televisione,
cinema e produzione multimediale". La morte lo ha accolto ancora iperattivo
e con molti progetti che avrebbe voluto presto realizzare.
Dicevamo come Bongiorno abbia inciso sul costume
italiano, e non a caso egli è stato oggetto di studi socio-psicologici, ed
ancora, Umberto Eco gli dedicò un saggio dal titolo "Fenomenologia di Mike
Bongiorno".
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