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Juveteca -Anno III (2006)

 

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STILE JUVENTUS.12

 

Il Centenario – Giocatori e dirigenti bianconeri in occasione dei festeggiamenti di Juvecentus

Juvecentus. Cioè i cent'anni della Juventus, festeggiati nel 1997, che sono stati un Grande Evento nella storia della società e della città - Torino - che li ha ospitati. Juvecentus, basta la parola. Ci tenevano, i dirigenti bianconeri, e in particolar modo la famiglia Agnelli, a dare risalto alla scansione temporale di un'entità che spesso viene considerata un giocattolo" e che in realtà è un bene prezioso. E, da qualche tempo, anche una s.p.a. a scopo di lucro con tanto di quotazione in Borsa, segmento Starr.

Il Centenario, insomma, non è stato un fatto a se stante nella traiettoria agonistica del club allora di piazza Crimea (il trasloco in corso Galileo Ferraris è cosa recente), che è scivolato sulla pelle, anzi sulle maglie bianconere della squadra più famosa d'Italia, ma un insieme di iniziative da tramandare a futura memoria.

Cent'anni, del resto, non sono pochi. Cent'anni sono un punto di riferimento, una pietra sulla quale si è costruito e si costruirà ancora. Cent'anni racchiusi in una mostra con tutti i cimeli possibili e (in)immaginabili, cent'anni fotografati su un catalogo bellissimo, cent'anni liofilizzati in una partita tra i calciatori di allora e di oggi, con maglie rigorosamente rosa, il colore della prima casacca. Per la cronaca, le celebrazioni di Juvecentus sono cominciate con la presentazione nella Palazzina di Stupinigi delle iniziative legate al compleanno della società.

Nell'estate 1997 si sono susseguite una serata di festa allo stadio Delle Alpi, con una sfilata, un torneo con tanti ex campioni bianconeri e il defilé dei nuovi giocatori, infine la partita del Centenario a Cesena, contro il Newcastle, gara vinta (ovvio...) per 3-2. Tante le persone coinvolte, compreso il coreografo Franco Miseria. Compreso il cantautore Pierangelo Bertoli, deceduto nel 2002, autore di un inno proprio per Juvecentus.

L'artista di Sassuolo raccontò di aver voluto scrivere questa canzone "che fosse anche bella, perché a me gli inni non piacciono... Spero di esserci riuscito". Tanti i soldi investiti. Tanti i riscontri avuti dentro e fuori i sacri confini. In fondo, la Juventus è come la Ferrari, sono pezzi d'Italia.

Juvecentus. Ovvero un ottimo business per il marketing bianconero. Maglie, magliette, penne biro e ogni tipo di gadgets griffato con il logo delle celebrazioni, un affare che ha coinvolto e occupato un intero staff commerciale, un'ope­razione che si è rivelata pure redditizia. Juvecentus, insomma, aspettando la prossima volta, cioè il brindisi dei duecento. Con scudetti e coppe in più, da esibire in una bacheca lunga quanto un'autostrada...

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