.

.

 

Juveteca -Anno VI (2008)

 

Indietro

 

STILE JUVENTUS.35

La mascotte Alex

In principio era stato Giampi, un simpatico pupazzetto chiara­mente ispirato dall'allora presidente Giampiero Boniperti, da cui aveva mutuato il larghissimo sorriso a salvadanaio e i capelli biondi. Poi venne fuori Alex. Nato quasi per caso, dall'esigenza di creare un personaggio accattivante ma soprattutto in grado di rappresentare la juventinità per il fanzine Forza Juve, il magazine dedicato ai giovanissimi tifosi, edito intorno alla metà degli anni Novanta dalla Juventus. Dopo lunghe indagini di mercato e discussioni fra i dirigenti della società e i funzionari del marketing coordinati da Romy Gai, venne fuori l'idea di Alex. L'accostamento all'allora emergente idolo dei tifosi Alessandro Del Piero, il campione che stava soppiantando Roberto Baggio nel cuore dei fans bianconeri, venne fuori quasi spontaneamente. E fu facile, per il disegnatore milanese cui venne dato l'incarico di realizzare materialmente la nuova mascotte bianconera, creare un perso­naggio dai lineamenti del viso abbastanza rassomiglianti a quelli di Del Piero.

Alex ebbe un grosso successo fra i fans in erba cui era destinato e le "strisce" con le sue avventure, calcistiche e non, catalizzarono l'interesse dei giovanissimi juventini. Quando Forza Juve cessò di esistere e lasciò il posto, con una formula riveduta e corretta, a Play Juve, diventato un supplemento di Hurrà Juventus, quello delle strisce a lui dedicate fu solo un semplice trasloco. Per qualche tempo le avventure di Alex finirono addirittura su Hurrà Juventus, il mensile quasi novantenne che è da sempre 1'house­organ della Juve. Nella sua scia sono nate anche strisce che hanno raccontato le vicende pedatorie di altri grandi campioni bianconeri come Gianluca Vialli, per fare un esempio recente. Intanto però Alex si costruiva una doppia vita: compariva infatti anche in ... stoffa, carne ed ossa, ai bordi del campo dello Stadio delle Alpi. Gli diede corpo e vita la Madison Mark di Prestini, la società che ha l'appalto degli addobbi e delle decorazioni di vario tipo che compaiono allo stadio ed accompagnano le esibizioni della squadra bianconera. Così Alex, animato all'interno della sua struttura da un giovane studente universitario pazzo per la Juve, ha allietato i prepartita ed i momenti di pausa delle gare dei bianconeri, contribuendo ad accendere l'entusiasmo soprattutto dei più giovani.

A livello di mascotte però Alex non ha mai goduto di una popolarità come quella che caratterizza i ..."colleghi" americani o anglosassoni. Nel soccer statunitense o in quello giapponese, nella stessa Inghilterra a noi abbastanza vicina c'è la tradizione della mascotte e del "nick-name". Da noi questi elementi coreografici e collaterali non hanno mai attecchito stabilmente. Dudy, il Diavoletto Rossonero ed Alex, il Canarino modenese o la Volpe che accompagna le esibizioni del Lecce e lo stesso Aquilotto della Lazio non hanno mai avuto la fortuna e la popolarità di Fred the Red, la mascotte del Manchester United, e di altri suoi simili. Da noi, chi va allo stadio, vi si reca solo per la partita in se stessa, non per tutto il contorno, interessante che sia, e che comunque per la nostra mentalità viene considerato alla stregua di un avanspettacolo. Peccato, perché potrebbe avere più presa sui giovani e risultare, soprattutto, un eccellente deterrente nei confronti della violenza.         

 

<<Vecchie puntate>>

                                                                    

 

 

 

 

 

 

.

..

 

 

 

 

 

 
 

JuveClub

G.Boniperti